La scelta di impegnarsi per una cultura democratica dipende da molti fattori. Oltre a un obiettivo e a compagni e compagne di lotta, è necessaria una base finanziaria affidabile e disponibile a lungo termine. A est qualcosa si muove e ne è un esempio la “Gemeinschaftsinitiative Zukunftswege Ost (“Iniziativa comunitaria Sentieri del futuro a est”)”. Un suo esponente che si dedica alla ricerca di percorsi sempre nuovi è Olaf Ebert, amministratore delegato di Stiftung Bürger für Bürger (Fondazione cittadina per i cittadini) di Halle. Anne Ulrich lo ha intervistato

Andiamo subito al punto: cos’è “Zukunftswege Ost”?
“Zukunftswege Ost” è una nuova iniziativa comunitaria che, per la prima volta, è partita dall’impulso e dalla necessità di agire, poiché il capitale privato disponibile nella Germania Est per rafforzare la società civile è scarso o quasi nullo. Tra tutte le fondazioni esistenti a livello nazionale, meno del dieci per cento si trova nella Germania Est e dispone di un capitale significativamente minore. Inoltre, le iniziative e i progetti della società civile della Germania Est non riescono ad acquisire sufficiente notorietà e avere accesso alle risorse private offerte dalle fondazioni a livello nazionale.
In più, molti programmi promossi da fondazioni operano fianco a fianco. Alla luce di ciò, nel novembre 2022, Carsten Schneider, rappresentante della Germania Est nel governo federale, ha invitato le fondazioni alla Cancelleria per incrementare le loro attività collaborative e la creazione di fondazioni nella Germania Est. Lo scopo era incoraggiare una maggiore mobilitazione di capitali privati per rafforzare la società civile a favore della democrazia, in particolare nelle zone rurali della Germania Est. Da qui è nata l’iniziativa comunitaria, che abbiamo chiamato “Zukunftswege Ost” (“Sentieri del futuro a est”).
Per noi si tratta di investire davvero a lungo termine e non solo di condurre un programma o una campagna a breve termine per rinvigorire la democrazia. Ma in che modo lo facciamo? Invitiamo fondazioni e aziende a versare sovvenzioni private in un fondo che promuove in modo non burocratico iniziative e progetti nei cinque Länder della Germania orientale. Questo fondo, chiamato “Zukunftswege Ost”, sarà operativo dall’inizio di luglio. Pertanto, nei prossimi mesi sosterremo almeno cento progetti locali con finanziamenti privati fino a 5000 euro e questo fungerà da volano per attrarre ulteriori donazioni e sovvenzioni private a lungo termine. In questo modo svolgeremo un’attività strutturale a lungo termine a sostegno delle reti di cooperazione e alleanze locali per la democrazia in tre regioni prioritarie che sono alle prese con sfide particolari: Saalfeld-Rudolstadt, Pomerania Occidentale e una parte della Sassonia. Ciò riguarda le risorse e il desiderio di acquisire esperienza e di trasmetterla ad altri.
Chi siamo?
L’iniziativa parte da fondazioni grandi e piccole della Germania Est e Ovest, in primo luogo dall’Associazione federale delle fondazioni tedesche, oltre a fondazioni grandi come la Fondazione ZEIT o la Fondazione Freudenberg, che non hanno sede in Germania Est, alla Fondazione Bürger für Bürger, improntata alla promozione della partecipazione e della democrazia nella Germania Est, e la Fondazione Cellex, con sede a Dresda. Vi hanno aderito anche altre fondazioni, come la Fondazione Robert Bosch, la Fondazione Beisheim, la Fondazione Deutsche Bank e altre. Attualmente la fondazione può contare su quindici partner che contribuiscono al fondo. Le aziende seguiranno. A tal fine sono in corso intense consultazioni e colloqui. All’inizio di giugno, ad esempio, sono stato invitato al Forum economico della Germania Est. C’è ancora tempo per fare attività di convincimento e mobilitare più risorse. Il nostro obiettivo è far sì che anche le aziende più grandi estraggano i libretti degli assegni e diano il loro contributo al fondo.
Nel frattempo, vi sono anche iniziative di aziende di diverse dimensioni che hanno deciso che è il momento di prendere posizione, professare la cultura democratica e difendere la democrazia. Tra queste spicca ad esempio la piattaforma www.wirstehenfuerwerte.de. Queste sono certamente iniziative utili che concorrono anche ai vostri obiettivi, da cui si può vedere che anche le aziende comprendono i segni dei tempi e si danno da fare.
Sì, le aziende stanno sicuramente già facendo molto, e questo è molto importante. Uno dei problemi è che le aziende hanno poca fiducia nella società civile e, viceversa, la società civile ha scarsa fiducia nelle aziende e nelle fondazioni situate lontano, da qualche parte nella Germania Ovest. La fiducia è debole anche nei confronti dei responsabili a livello comunale e, conseguentemente, sono poche le cooperazioni solide. Questo è ciò che cerchiamo di stimolare attraverso le reti di cooperazione nelle regioni su cui concentriamo la nostra attività. Indubbiamente è più facile realizzare una campagna mediatica per la democrazia partendo dalle aziende. È anche relativamente semplice mobilitare denaro a breve termine e depositarlo nel fondo. Tuttavia, il nostro obiettivo è sollecitare collaborazioni a lungo termine veramente resilienti e basate sulla fiducia, rafforzando la promozione della società civile della Germania Est con fondi privati. È un compito imponente e a lunga scadenza.
Poco fa si sono tenute le elezioni per il Parlamento europeo e le elezioni comunali in diversi stati federali che hanno visto una notevole ascesa dell’AfD, con alcuni rappresentanti apertamente di estrema destra. Cosa significa questo per il tuo lavoro?
Non possiamo stare sereni dopo questi risultati elettorali, che mi preoccupano molto. Avrei potuto immaginare vari scenari: l’AfD come primo partito nelle zone rurali e in tutti gli Stati della Germania Est alle elezioni comunali ed europee. Eppure, non avrei mai immaginato che fosse il primo partito anche in una città così grande e cosmopolita come Halle, in cui vivo, lavoro e mi impegno su molti versanti da trent’anni, e che nominasse il presidente del consiglio comunale…
E credo che la maggior parte delle persone non riesca ancora a immaginare quali saranno le conseguenze per la società civile locale… ed ecco che torniamo direttamente al fulcro del nostro discorso. Sono sempre le elezioni del Landtag, del Bundestag e del Parlamento europeo a essere al centro dell’attenzione. Ma se l’AfD è il primo partito in quasi tutti i parlamenti comunali, allora decide sull’inclusione della società civile a livello locale, decide sulla definizione delle priorità, sui fondi del programma federale “Vivere la democrazia - Partenariati per la democrazia”, e sulla questione della ricandidatura degli attori locali. Come vengono costituiti gli organi decisionali? La coscienza pubblica non si rende sufficientemente conto di questi effetti.
È quindi ancora più importante che diventi chiaro che abbiamo bisogno di una diversa forma di coesistenza tra attori che si impegnano sul campo per il cosmopolitismo, la diversità e la coesione sociale e per la democrazia, per un ambiente co-creato da tutte le persone che ci vivono, che vi sono immigrate e che ne fanno parte.
Questo è il motivo per cui l’iniziativa comunitaria Zukunftswege Ost è necessaria. Intendiamo mobilitare anche donatori privati, fondazioni e aziende che siano disposti a impegnarsi in collaborazioni a lungo termine; quindi, non a fare solo una donazione singola o a contribuire a una campagna, bensì a investire davvero in modo permanente nelle strutture.
Finora puntavamo a raccogliere fondi statali e raggiungere un risultato costruttivo nella controversia sulla legge sulla promozione della democrazia. Ora che anche gli uffici statali sono occupati da estremisti di destra, si presenta di nuovo una prospettiva nuova e più urgente. Per questo motivo, è più importante che mai che si formi un’alleanza di ampio respiro localmente e che si rafforzi a lungo termine. Mi spiego meglio facendo l’esempio di Saalfeld-Rudolstadt: qui esistono diversi approcci all’insegna della partecipazione e della società civile, ma finora sono scarsamente finanziati da fondi privati. Ora i responsabili a livello comunale devono decidere quale sarà il futuro del partenariato per la democrazia: verrà portato avanti il progetto-modello contro l’estremismo di destra, l’odio e l’incitamento all’odio, che è stato sviluppato congiuntamente con Aktion Zivilcourage e ha messo a disposizione della società civile ulteriori risorse federali a livello locale? Tutte queste risorse rischiano di scomparire se non ci sarà un’ampia alleanza di partner locali e sovraregionali, anche del settore privato e del mondo delle fondazioni.
Hai spiegato quanto siano importanti i partenariati per la democrazia e quanto sarà decisiva la questione di come saranno tutelati e chi sarà idoneo a presentare domanda. Voi mobilitate fondi privati a livello strutturale ed è proprio questa la vostra peculiarità. Qual è il ruolo del sostegno statale nello scenario generale? Perché i programmi federali “Demokratie leben” (“Vivere la democrazia”), “Zusammenhalt durch Teilhabe” (“Coesione attraverso la partecipazione”) e altri sono complessivamente importanti se volete trovare fondi privati?
Vogliamo reperire fondi privati per poter rafforzare, senza complicazioni burocratiche e perfino al di fuori del regolamento del bilancio federale, le iniziative, anche quelle prive di capacità giuridica, che spesso falliscono a causa di ostacoli burocratici. Tuttavia, siamo ben consapevoli che si tratterà solo di una minima parte di ciò di cui è responsabile lo Stato, ossia la promozione attiva della società civile e della convivenza. Questo non può e non deve essere sostituito in alcun modo da noi, ma solo integrato in modo sensato. Far confluire i mezzi finanziari nel fondo è solo una faccia della medaglia. L’effetto maggiore e il valore aggiunto lo vediamo probabilmente nelle relazioni di cooperazione sostenibili. Partecipiamo anche ai “viaggi di coraggio” attraverso la regione, dove fondazioni e finanziatori privati sono invitati a conoscere e comprendere la società civile e le sue sfide. Noi non parliamo una lingua sola. Un’amministratrice delegata di una grande fondazione aziendale di Francoforte sul Meno o il presidente federale non erano mai stati prima in un circolo giovanile come quello di Saalfeld, dove all’avvio di “Zukunftswege Ost” abbiamo invitato molte fondazioni e aziende. Proprio con la visita del presidente federale siamo stati in grado di acquisire molti nuovi partner. Si tratta di incontri che lasciano un’impronta duratura e che portano a collaborazioni stabili. Lo riscontriamo già ora e vogliamo svilupparlo gradualmente a lungo termine in molte regioni della Germania orientale.
L’iniziativa “Zukunftswege Ost” ha una visione molto ampia del mondo. Mi sembra importante sottolinearlo. Quello che dobbiamo rafforzare è una società civile sostenibile, che ha molte sfaccettature pluralistiche, di cui fanno parte i vigili del fuoco, le associazioni sportive e le chiese fino ai partiti democratici e alle ONG. Qual è la tua esperienza: in che modo riunite le persone? Quanta risonanza riuscite a ottenere con la vostra attività di comunicazione?
A Saalfeld-Rudolstadt si stanno nuovamente riunendo persone inserite nella società civile con punti di vista molto diversi, ma anche rappresentanti di aziende e del governo locale. Traendo ispirazione dalla nuova alleanza regionale per la “Diversità e il cosmopolitismo della Turingia’, si è instaurata una nuova alleanza “Stadt Land Bunt” a favore del cosmopolitismo nel distretto di Saalfeld-Rudolstadt, forte anche dello slancio che ora apportiamo con l’iniziativa comunitaria “Zukunftswege Ost”. Ciò genera un’altra disponibilità anche da parte dei conservatori, dei sindaci o del consiglio provinciale, che si rendono conto che qui ci sono aziende cosmopolite, che le persone vogliono fare qualcosa per la regione e che hanno più successo alleandosi anziché lottando ognuno per il proprio progetto e la propria iniziativa.
A livello generale, noi di “Zukunftswege Ost” abbiamo come partner fondazioni e aziende che non sono strutture “di sinistra-verdi”, come spesso viene promosso; siamo affiancati anche da fondazioni conservatrici e aziende che ora sostengono apertamente “Zukunftswege Ost”. Tra gli ambasciatori figurano il vescovo Friedrich Kramer della Chiesa evangelica della Germania centrale, imprenditrici come Angela Papenburg della Sassonia-Anhalt e il presidente della DFB Bernd Neuendorf. Sono persone tra di loro molto diverse, accomunate però dalla convinzione che un’iniziativa del genere debba essere sviluppata insieme, in modo collaborativo e a lungo termine.
Qual è l’aspetto più importante?
Al momento puntiamo a rafforzare i vari attori locali con fondi privati e senza lungaggini burocratiche. Non si tratta per forza di promuovere la democrazia sempre e comunque, bensì di agire insieme per una convivenza buona, cosmopolita e diversificata.
Queste sono al momento le parole chiave per il consenso: cosmopolitismo, diversità, probabilmente anche per la cultura democratica, contro l’odio e l’incitamento all’odio... ebbene, le regole comuni per la coesione sociale. Al nostro interno riuniamo molti concetti diversi, ma in ogni caso ci battiamo insieme contro l’odio, l’ostilità, la violenza e l’incitamento all’odio e per dare forza alle persone che li sperimentano ogni giorno.
“Zukunftswege Ost” è secondo me un’iniziativa grandiosa anche perché è davvero incoraggiante. È una forte contronarrazione all’aumento globale degli avversari della democrazia. A volte penso che stiamo raccontando poco le altre storie.
Raccontiamo troppo poco le storie positive e siamo troppo silenziosi e poco visibili. Gli altri fanno semplicemente troppo rumore. Non sono la maggioranza, ma bastano a fare indietreggiare quelli che si danno attivamente da fare. A Saalfeld questo è evidente. Abbiamo un grande forum giovanile con tantissimi giovani impegnati che vogliono concretizzare le loro idee per la regione e hanno la loro sede nel circolo giovanile, in un edificio in pessime condizioni che è una spina nel fianco dell’AfD e stava per chiudere. Scegliere questo luogo per l’avvio della nostra iniziativa comunitaria, con la visita del Presidente federale, ha lanciato un segnale importante che ha auspicabilmente allontanato l’ipotesi della chiusura, ma ha anche sensibilizzato i responsabili comunali della regione. Allo stesso tempo, è evidente che anche i piccoli contributi del fondo sono necessari per attuare le idee dei giovani, rafforzare il Forum dei giovani e stabilizzare a lungo termine il futuro del partenariato per la democrazia con i partner e integrarlo con fondi privati.
D’altro canto, è fondamentale disporre anche di finanziamenti continui attraverso il programma federale “Demokratie leben”, per il quale dobbiamo lottare. Magari conviene fare meno lavoro di persuasione a livello federale e coinvolgere invece i responsabili locali, affinché gli attori democratici dei fondi federali, statali e privati si rinforzino a lungo termine.
Grazie per l’intervista.
Olaf Ebert è amministratore delegato della fondazione nazionale Bürger für Bürger (Halle/Saale). Inoltre, è membro del Consiglio dei portavoce del BBE e co-fondatore dell’iniziativa comunitaria Zukunftswege Ost.
La versione originale di questo articolo è stata pubblicata sul sito www.boell.de