L’uso dei pesticidi rappresenta in Italia una delle principali cause dello stato di conservazione non soddisfacente degli habitat e specie nei siti Natura 2000. Le misure previste per limitare l’uso dei pesticidi nelle aree naturali protette non sono state attuate dagli Enti gestori e dalle Regioni.
Il Rapporto pubblicato dalla Commissione Europea sullo Stato della natura nell'Unione Europea COM 635 (2020), predisposto sulla base dei risultati presentati dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, ha confermato che le pressioni segnalate con maggiore frequenza sia per gli habitat che per le specie derivano dai sistemi agricoli intensivi. Per l’Italia l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nel Rapporto “Transizione Ecologica Aperta” presentato il 13 dicembre 2021, ha confermato l’agricoltura come la principale pressione che, nel periodo 2013-2018, ha agito negativamente sulle specie e habitat di interesse comunitario terrestri e delle acque interne.
Molti studi a livello internazionale hanno messo in evidenza che i prodotti fitosanitari costituiscono un fattore limitante per molte specie vegetali e animali provocando effetti tossici sia a breve termine (acuti) che a lungo termine (cronici), letali o sub-letali. ISPRA nel 2014 ha valutato il pericolo potenziale derivante dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari nella Rete Natura 2000 ed ha confermato che le specie e gli habitat più sensibili ai pesticidi sono legati principalmente agli ecosistemi acquatici e presentano, in generale, una scarsa distribuzione e un cattivo stato di conservazione (Rapporti ISPRA n. 194/2014, 216/2015, 219/2015).
L’Unione Europea ha previsto diverse azioni per contrastare l’impatto dei pesticidi sulla biodiversità, a partire dalla Direttiva 2009/128/CE, recepita in Italia con il D.Lgs. n. 150 del 14/8/2012, che all’art. 12 prevede la riduzione al minimo o il divieto dell’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree designate dalle Direttive Habitat (92/43/ CEE) e Uccelli (2009/147/CE) e nelle aree protette di cui alla Direttiva acque 2000/60/CE. Il PAN (Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, DM 22/01/2014), scaduto dal febbraio 2019 e attualmente in fase di revisione, indica delle misure generiche per la tutela della biodiversità nelle aree protette e nei Siti Natura 2000, le quali prevedono che gli Enti gestori, le Regioni e le Province autonome definiscano le misure per la tutela della biodiversità integrando i Piani di gestione dei siti Natura 2000 e delle aree protette e/o le misure di conservazione definite a scala regionale o di sito, considerando le attività agricole presenti e le caratteristiche di pericolo e di rischio dei prodotti fitosanitari utilizzati dalle aziende presenti nel territorio.
Le misure generali sono state definite in modo più preciso nelle “Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette”, pubblicate nel DM del 10/3/2015 (GU n. 71 del 26/3/2015). In particolare la Misura 13 fornisce una serie di indicazioni secondo cui occorre sostituire/limitare/eliminare i prodotti fitosanitari contenenti delle specifiche Frasi di Precauzione per l’ambiente (SPe, di cui alla Direttiva 2003/82/CE) e indica l’agricoltura biologica come il metodo più compatibile con la conservazione della biodiversità, mentre la Misura 16 prevede pratiche agronomiche finalizzate al miglioramento ambientale delle aree agricole che favoriscono la riduzione o il non uso di prodotti fitosanitari, con indicazioni di tipo gestionale in linea con i principi dell’agroecologia.
A dicembre 2018 nella maggior parte delle Regioni non erano state definite delle misure in modo adeguato e conforme con quanto previsto dal PAN e dalle relative Linee Guida. Le uniche Regioni che hanno definito misure conformi al PAN sono il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia. Per i Parchi Nazionali non risulta alcun recepimento nei relativi strumenti di pianificazione delle misure del PAN per la tutela della biodiversità, solo il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, con delibera dei rispettivi Consigli direttivi, hanno previsto il divieto dell’uso del glifosate nei territori di propria competenza. Con uno studio finanziato dal Ministero dell’Ambiente e realizzato dall’ISPRA negli anni dal 2015 al 2020 è stata effettuata una sperimentazione delle misure n. 13 e n. 16 delle Linee Guida.
La ricerca ha considerato i vigneti e le risaie in Piemonte e i seminativi e i noccioleti nel Lazio. L’utilizzo dei prodotti fitosanitari nel campione di campi indagati è risultato il fattore determinante o uno dei fattori principali nel differenziare le comunità biologiche tra coltivazioni condotte in modo convenzionale e quelle con metodo biologico nei noccioleti e nelle risaie, mentre è risultato per nulla o poco influente per i vigneti.
È stato campionato un numero significativamente superiore di Apoidei e Lepidotteri nelle aziende biologiche rispetto a quelle tradizionali, in risaia, vigneto e nei noccioleti. Nei campi biologici non trattati rispetto ai campi trattati sono state rilevate in generale un maggior numero di specie di flora, in particolare perenni, un maggior numero di specie sensibili agli erbicidi (quali il glifosate o l’Oxyfluorfen), un maggior numero di specie che indicano una maggiore “maturità” delle comunità floristiche (Emicriptofite) e un minor numero di specie pioniere (Tereofite).
Fonti:
p.30: State of nature in the EU — results from reporting under the nature directives 2013-2018, Agenzia europea dell’ambiente, https://www.eea.europa.eu/themes/biodiversity/state-of-nature-in-the-eu/state-of-nature-2020; ISPRA, a cura di Giovanni Carrada, Cristina Frizza, Transizione ecologica aperta. Dove va l’ambiente italiano? Roma, Dicembre 2021, https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/pubblicazioni-di-pregio/transizione-ecologica-aperta - p.31: D’Antoni S., Bonelli S., Gori M., Macchio S., Maggi C., Nazzini L., Onorati F., Rivella E., Vercelli M., 2020. La sperimentazione dell’efficacia delle Misure del Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) per la tutela della biodiversità. ISPRA, Serie Rapporti, 330/2020. https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/la-sperimentazione-dellefficacia-delle-misure-del-pan-per-la-tutela-della-biodiversita.