Genere: donne in prima linea

Atlante dei pesticidi

Le donne che lavorano in agricoltura hanno spesso livelli di reddito più bassi e nessun potere decisionale. C'è urgente bisogno di uguaglianza di genere per raggiungere la sicurezza alimentare e la tutela dall'esposizione ai pesticidi.

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Le donne rappresentano il 43% della forza lavoro agricola mondiale; quasi il 70% delle donne lavoratrici in Asia meridionale e più del 60% nell'Africa Sub-Sahariana sono impiegate nel settore agricolo. Tuttavia, l’apporto femminile all'agricoltura è sottovalutato. L'agricoltura di sussistenza, il lavoro domestico non pagato e il lavoro stagionale, che spesso coinvolge donne e ragazze, non vengono, di frequente, considerati.

Nell'agricoltura di sussistenza, nell'occupazione formale o informale, le donne sono costantemente esposte ai pesticidi tossici. In alcuni Paesi e settori, sono le donne a occuparsi di una parte significativa dell'applicazione dei pesticidi, per esempio nelle aziende di caffè e di frutta del Sud Africa, nelle piantagioni di banane del Costa Rica o in Malesia, dove 300.000 donne spruzzano pesticidi nelle piantagioni. Uno studio ha appurato che le donne che lavorano nelle piantagioni in Indonesia, Malesia e nelle Filippine sono frequentemente esposte a pesticidi altamente pericolosi (Highly Hazardous Pesticides, HHP) mentre miscelano, caricano e irrorano pesticidi. Spesso i datori di lavoro non forniscono loro i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), e le donne si legano delle sciarpe intorno al viso o usano le coppe dei reggiseni come mascherine o dispositivi per filtrare l'aria.

Le donne possono essere esposte ai pesticidi anche a loro insaputa mentre strappano le erbe infestanti o durante la raccolta, attività che non richiedono i DPI. Nelle aziende florovivaistiche del Kenya, le donne che si occupano di estirpare le infestanti, recidere i fiori e imballare, mostrano più frequentemente sintomi di avvelenamento rispetto agli uomini, addetti all'irrorazione.

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I pesticidi dovrebbero prevenire le perdite di raccolto. Ma gran parte delle perdite si verificano a causa dell'inadeguatezza delle superfici agricole a disposizione, del sostegno finanziario e della mancanza di attrezzature, soprattutto per le donne.

Secondo dati recenti sull'avvelenamento non intenzionale da pesticidi, 385 milioni, circa la metà dei lavoratori agricoli di tutto il mondo, vengono avvelenati ogni anno. Tuttavia, non vi sono dati sufficienti per calcolare l'incidenza dell'avvelenamento sulle donne, poiché mancano dati disaggregati per sesso, nonché una prospettiva di genere nelle ricerche sulla salute sul posto di lavoro.

A causa dei tradizionali ruoli di genere, le donne sono più esposte ai pesticidi mentre svolgono compiti quali il lavaggio degli irroratori o degli indumenti intrisi di pesticidi dei mariti, nonché durante lo stoccaggio dei pesticidi e lo smaltimento dei contenitori degli stessi; in Vietnam, uno studio ha appurato che più ragazze che ragazzi hanno segnalato di essere state esposte ai pesticidi durante il lavaggio dell'attrezzatura.

Anche gli studi effettuati in Bolivia, Sud Africa e Tanzania rivelano che tassi di scolarizzazione più bassi e un accesso limitato alla formazione aumentano la vulnerabilità delle donne ai pesticidi. Le donne non sono state in grado di decifrare i nomi dei pesticidi che stavano usando, né di leggere o capire le informazioni relative alla sicurezza esposte in etichetta.

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In Ghana, più dell'80 per cento dei coltivatori di cacao maschi possiede almeno un diploma di scuola elementare, mentre quasi la metà delle lavoratrici delle piantagioni di cacao non ha alcuna istruzione formale. Gli studi mostrano come i livelli di istruzione corrispondano alla consapevolezza dei rischi.

L'impatto dei pesticidi su donne e ragazze differisce dall'impatto su uomini e ragazzi. In genere, le donne hanno una percentuale di grasso corporeo più alta, perciò sono più inclini a immagazzinare agenti inquinanti che possono bioaccumularsi nel tessuto adiposo. Nelle donne sono più numerosi i tessuti sensibili agli ormoni che le rendono più vulnerabili ai pesticidi, specie quelli che agiscono a livello ormonale o interferiscono con il sistema endocrino.

C'è un legame evidente fra il cancro della mammella e determinati pesticidi, che sono agenti iniziatori e promotori del cancro. Residui di pesticidi organoclorurati, che si degradano lentamente e si bioaccumulano nella catena alimentare, fra cui pesticidi vietati come il DDT, sono stati trovati in donne affette da cancro alla mammella. I pesticidi sono legati anche all'endometriosi, una condizione dolorosa che può causare l'infertilità e può rappresentare un rischio significativo per la salute riproduttiva delle donne e per il feto. Passando da madre a figlio durante la vita intrauterina e l'allattamento, i pesticidi sono connessi a mortalità neonatale, malformazioni congenite e ritardo mentale o disturbi pervasivi dello sviluppo nei bambini. Anche gli studi nel campo dell'epigenetica mostrano che l'esposizione ai pesticidi può influire sull'attività dei geni e sui caratteri fisiologici ereditari.

Le donne svolgono un ruolo chiave nella transizione agroecologica e le lavoratrici agricole del Sud del Mondo sono in prima linea nell'eliminazione dell'uso dei pesticidi. Questi movimenti portano benefici non solo ai lavoratori agricoli, ma anche alle generazioni future, il cui benessere dipende dalla salute e del benessere delle donne.

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L'accesso alla terra è spesso negato alle donne. Per molte persone in America Latina, l'eredità è l'unico modo di accesso alla terra.

Fonti:

p.52: Farming First, https://bit.ly/2O40bfq. – p.53 in alto: Kishor Atreya, Pesticide use knowledge and practices: A gender differences in Nepal, 2007, https://bit.ly/3buPMGr. Yaw Osei-Owusu, Raymond Owusu-Achiaw, Assessment on the Gender Dynamics of Highly Hazardous Pesticides (HHPs) within Cocoa Production Landscape in Ghana, https://bit.ly/3fLg0Xm. – p.53 in basso: Carmen Diana Deere and Magdalena León, The Gender Asset Gap. Land in Latin America. World Development 31, 2003, http://bit.ly/1GXyXuH. FAO, The State of Food and Agriculture: Women in Agriculture, 2011, https://bit.ly/3ykEJs6.